La Rocca di San Leo domina le colline della Valmarecchia, offrendo ai visitatori un panorama unico e un viaggio indietro nel tempo. Tra le sue mura si cela la storia di uno dei personaggi più enigmatici e controversi del XVIII secolo: Giuseppe Balsamo, meglio conosciuto come Alessandro, Conte di Cagliostro. La sua figura rimane avvolta nel mistero: mago, ciarlatano, alchimista, o semplicemente un avventuriero senza scrupoli?
La fortezza di San Leo fu il luogo della sua prigionia dall'Inquisizione nell’agosto del 1795. Oggi si può visitare tomba di pietra, priva di porta, collegata con l'esterno da una piccola botola.
Chi era il Conte di Cagliostro?
Nato a Palermo il 2 giugno del 1743, Giuseppe Balsamo suscitò sempre curiosità, ammirazione e scandalo. La sua fama di alchimista e guaritore lo portò a viaggiare fra le corti più importanti d'Europa, a stringere amicizie con figure del calibro di Schiller e Goethe e a diventare protagonista di episodi che lo avrebbero reso leggendario.Una vita avventurosa e controversa
Personaggio di spicco negli ambienti massonici dell'epoca, sfidò apertamente la Chiesa e fondò a Londra una loggia di Rito egiziano. La sua partecipazione al misterioso "affaire du collier", che diffamò la regina Maria Antonietta e contribuì a scatenare la Rivoluzione Francese, lo rese celebre ma attirò anche l’attenzione delle autorità. Fu arrestato il 27 dicembre del 1789 a Roma, dove sperava di ottenere dal papa il riconoscimento della sua massoneria di rito egiziano, e sottoposto a un duro processo che si concluse il 7 aprile 1791 con la condanna a morte per eresia, poi commutata in carcere a vita nella fortezza di San Leo.La Fortezza di San Leo: una prigione Inaccessibile
La fortezza di San Leo, descritta con dovizia di particolari da Monsignor Gianmaria Lancisi nel 1841, era famosa per le sue prigioni inaccessibili, considerate tra le più sicure dell'epoca. Cagliostro fu rinchiuso nella cella del Pozzetto, un ambiente angusto e privo di contatti con il mondo esterno, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita in condizioni estreme, fino alla morte avvenuta il 26 agosto 1795.Il Mistero della Morte di Cagliostro
La morte di Cagliostro è avvolta nel mistero. La leggenda narra di una vita oltre la morte e di una sepoltura segreta sulla punta del monte che guarda ad occidente. L'atto di morte, conservato nell'archivio parrocchiale di San Leo, racconta di un uomo che visse e morì in infamia, ma la sua figura continua a suscitare fascino e curiosità. La morte stessa del conte di Cagliostro è avvolta nel misteri: qualcuno dice che morì di stenti, i giornali del tempo parlarono di assassinio, il cappellano del carcere di un colpo apoplettico. Molti, da quel 26 agosto 1796, giurano di averlo incontrato. Di fatto, la sua vicenda ispirò Goethe, che lo deride in un'opera buffa, Il Gran Copto. Mozart, invece, gli rende omaggio con Il flauto magico.Visitare la Rocca di San Leo
Oggi la Rocca di San Leo è un museo aperto al pubblico, che offre la possibilità di esplorare le celle dove Cagliostro fu imprigionato e di immergersi nella storia di questo personaggio affascinante.Informazioni pratiche per la visita
La rocca di San Leo è visitabile il sabato la domenica e nei festivi dalle 10 alle 17.45. Biglietti: Acquista online- Intero: da € 11.50 (online)
- Ridotto (over 65): da € 10.50
- Ridotto (18-25 anni): € 3.50
- Biglietti cumulativi con la Rocca di Verucchio e i camminamenti di Ronda.